Nadia Banaudi, Chiara tratto da Buck e il Terremoto
Poi ho riconosciuto l’odore.
Polvere e macerie.
Ho sentito l’odore che riconosco bene: quello del terrore. L’aria ne era piena.
La sua mano guantata mi ha dato l’ordine, delicato come lui.
So cosa devo fare: cercare.
Non importa che sia notte, sia scuro, sia pieno di piedi e gambe di persone. Non importa, io sento quel battito inconfondibile che mi guida e mi fa scavare.
Sono nata e cresciuta per questo.
Per essere pronta quando l’uomo piange, si dispera e non sa più come reagire al dolore. Per trovarlo imprigionato sotto le macerie, per guidare i coraggiosi a salvarlo.
Estratto di Chiara di Nadia Banaudi, letto da Elisa Elena Carollo.