“Siamo qui per ricostruire”

“Non so cosa sapete dei lupi. Non so nemmeno se ne avete paura o se vi piacciono – ultimamente vanno un po’ più di moda , perché vengono associati alle foreste e alla natura incontaminata, ad una parte del nostro pianeta che rischiamo di perdere.

Permettetemi in ogni caso di raccontarvi alcune cose che io so di loro, per via di una passione personale.

I lupi hanno un’organizzazione sociale molto complessa, simile a quella delle società umane primitive. È basata sulla famiglia: padre, madre, piccoli. Il branco altro non è che una famiglia allargata dove nessuno viene lasciato indietro; se vi sono individui anziani, deboli o piccoli durante i trasferimenti camminano davanti, di modo che tutti vadano al loro passo.

I lupi giocano. Fa parte della loro vita quotidiana, anche per gli adulti. È un momento non solo di aggregazione, ma anche di relax e di ricarica, senza la quale la tensione continua della vita selvatica sarebbe intollerabile.

I lupi sono ricostruttori. È storia nota quella del parco di Yellowstone dove, dopo la reintroduzione nel 1995 di dodici esemplari di lupo grigio, sono tornati alberi, uccelli, nuova vegetazione, piccoli animali. Persino l’acqua ha modificato il proprio corso – in meglio. Restituendo così la vita ad una splendida area naturale in declino.

Mi sono trovata a dover scrivere due parole per la quarta – la QUARTA! – antologia di “Buck e il Terremoto” ed ero un po’ in difficoltà. Che cosa dire di nuovo? Che tutto quanto ricaviamo dalle vendite viene donato per la ricostruzione post sisma 2016?

Che ci piace la trasparenza, e quindi sul nostro sito trovate tutti i report dettagliati delle nostre donazioni? Queste cose ormai le sanno tutti.

“Cosa scrivo?”, ho chiesto a una amica. Abbiamo chiacchierato un po’ e a un certo punto lei ha detto “forse è il caso di evitare la parola branco, perché per molti ha un’accezione negativa”.

Ecco perché ho voluto parlarvi dei lupi. Ed ecco perché, dopo due anni e mezzo, alla quarta pubblicazione, a noi piace ancora chiamarci “il branco” (e io sarei mamma lupa, ma questa è un’altra storia).

Noi corriamo liberi sulla pista. Continuiamo a esserci perché ci vogliamo bene tra noi. Siamo qui per giocare – perché scrivere ci piace, e tanto – ma anche per essere attenti agli ultimi. Siamo qui per ricostruire, o dare una mano nel farlo.

Continuate a seguirci e, se vi va, unitevi a noi”.

 

– Serena Bianca De Matteis, Introduzione a “Quella notte, nel bosco”.

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