Giuseppina Ricci, Profumo di pane, tratto da L’amore non crolla
Avevo sette anni e mia madre, che era solita sfornare il pane, continuò a farlo per tutti i giorni a seguire, per tutto il paese. La cosa strana è che era crollato un po’ dappertutto, ma la parete i casa nostra, quella col forno, era rimasta in piedi, come se Sant’Antonio, appeso alle travi della cantina, avesse sostenuto il pavimento col resto della casa.
A sette anni vedi tutti che urlano e scappano e fa paura, ma non capisci molto.Mi ricordo che dormivano nelle tende che alcuni signori venuti da fuori avevano montato sul terreno giù al fiume, e che per mia madre era un continuo partire e tornare, a qualunque ora, per preparare da mangiare, come se non sapesse fare nient’altro.
Estratto di Profumo di pane di Giuseppina Ricci, legge Nicolas Benevento